Konica Hexar AF: la regina silenziosa delle compatte a telemetro elettronico
Negli anni ’90, quando la fotografia analogica era ancora la regina indiscussa, la Konica Hexar AF si guadagnò un posto speciale nel cuore di molti fotografi. Non era una macchina vistosa, né il frutto di una campagna di marketing aggressiva. Eppure, chi la provava difficilmente se ne separava. Oggi, a distanza di decenni, è considerata un’icona di culto: una compatta che coniuga qualità ottica eccellente, operatività semplice e un silenzio di scatto leggendario.
Un po’ di storia
Presentata nel 1993, la Hexar AF si posizionava come una compatta di lusso con caratteristiche da professionale. Konica, forte della sua esperienza ottica, le affiancò un obiettivo fisso Hexar 35mm f/2, capace di competere con le migliori ottiche Leica dell’epoca.
La macchina nacque in un momento in cui le reflex dominavano e le compatte erano spesso considerate “macchine di riserva”. La Hexar AF sfidò questo pregiudizio: nelle mani giuste, poteva diventare la fotocamera principale.
Caratteristiche tecniche salienti
• Obiettivo: Hexar 35mm f/2, 7 elementi in 6 gruppi, rivestimento multistrato.
• Autofocus: a rilevamento attivo IR, preciso anche in condizioni di luce scarsa.
• Modalità di messa a fuoco: AF e manuale (tramite pulsanti).
• Esposizione: programma, priorità di diaframma e modalità manuale.
• Otturatore: elettronico, tempi da 30s a 1/250s (più posa B).
• Sensibilità pellicola: 25 – 3200 ISO.
• Modalità “Silent”: uno degli scatti più discreti mai prodotti da una macchina a pellicola.
La leggenda del “Silent Mode”
Uno dei tratti distintivi della Hexar AF è la modalità silenziosa. Attivabile con una combinazione di tasti (ufficialmente documentata solo in parte), rallenta il riarmo dell’otturatore e il trasporto della pellicola fino a renderli quasi impercettibili. Questa funzione l’ha resa amatissima dai fotografi di strada e dai fotoreporter che dovevano muoversi senza farsi notare.
Non a caso, molti la soprannominano “la Leica silenziosa”.
Qualità d’immagine
L’Hexar 35mm f/2 è una lente straordinaria. Nitidezza già a tutta apertura, contrasto ben bilanciato e una resa tonale morbida che si sposa perfettamente con pellicole come la Kodak Portra o l’Ilford HP5. Il bokeh è gradevole, con transizioni morbide, e la resa in controluce sorprende per l’epoca.
Chi ha avuto modo di confrontarla con il Summicron 35mm di Leica sa che le differenze sono minime, se non nella firma del colore.
Ergonomia e utilizzo
La Hexar AF è costruita in plastica di alta qualità e lega metallica, con un’impugnatura comoda e un mirino chiaro. Nonostante l’elettronica integrata, il peso è ben bilanciato e non affatica. I comandi sono intuitivi: selettore dei modi sul top, ghiera dei diaframmi sull’obiettivo, e pulsanti per funzioni secondarie.
È una macchina che invita a concentrarsi sulla scena, più che sulla tecnica: poche distrazioni, tutto al posto giusto.
Perché è ancora ricercata oggi
Sul mercato dell’usato, la Hexar AF è molto richiesta per tre motivi:
1. Qualità ottica e costruttiva di altissimo livello.
2. Modalità silenziosa unica.
3. Esperienza d’uso semplice ma raffinata, che unisce la praticità di una compatta alla resa di una professionale.
Il prezzo, inevitabilmente, è salito negli ultimi anni. Trovare un esemplare in buone condizioni richiede pazienza, ma l’investimento è quasi sempre ripagato.
Conclusione
La Konica Hexar AF non è solo una fotocamera, ma un’esperienza.
Chi la sceglie entra in un club ristretto di fotografi che apprezzano il silenzio, la discrezione e la purezza dello scatto. È uno strumento che ti fa dimenticare di averlo in mano, lasciandoti libero di concentrarti sull’essenza della fotografia: raccontare storie con la luce.






